48° Incontro Internazionale Macroproblemi, Agenda 2030

Il Goal 15 dell’Agenda 2030 mira a proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri: utilizzare in modo sostenibile le foreste, fermare la desertificazione e il degrado del territorio, salvaguardare la biodiversità.

LA VITA SULLA TERRA: PRESERVARE FORESTE, SUOLO E BIODIVERSITÀ

AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Si svolgerà Martedì 9 maggio 2023 ore 9,30 a Roma nell’Aula Lucchesi del Dipartimento di Scienze della Terra Università Sapienza, il 48° incontro internazionale Macroproblemi 2023 ideato e organizzato dall’Associazione culturale e scientifica L’Età Verde, presieduta dalla Prof.ssa Augusta Busico. Al termine dell’articolo, il programma della giornata.
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Nell’incontro saranno presenti le telecamere di JMOTION per un reportage degli interventi che sarò pubblicato Universal Geographic.

Il Goal 15 dell’Agenda 2030 mira a proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri: utilizzare in modo sostenibile le foreste, fermare la desertificazione e il degrado del territorio, salvaguardare la biodiversità. Un complesso legame unisce in un delicato equilibrio tutte le componenti biotiche e abiotiche di un territorio. Un ecosistema è tanto più ricco quanto più è ricca e sana la varietà di specie che lo compongono. Per questo sono importanti i tre elementi presi in considerazione da questo Goal: foreste, territorio, biodiversità.

LE FORESTE

Le foreste costituiscono l’habitat di oltre l’80% di tutte le specie viventi terrestri e circa 1,6 miliardi di persone dipendono dalle foreste per il loro sostentamento. Si estendono su gran parte della terraferma e sono il più grande bioma dopo gli oceani. (Fonte: The World Bank, SDG Atlas 2018, su dati satellitari ESA). Sono dati che ci fanno capire l’importanza di questa risorsa naturale. L’area forestale è ancora in declino, ma questa tendenza segue un ritmo più lento rispetto al recente passato. In ogni caso, tra il 2000 e il 2015, l’area forestale della superficie totale è diminuita dal 31,1% al 30,7%. Traducendo i numeri in parole: sono andati persi più di 58 milioni di ettari di foreste, un’area approssimativamente delle dimensioni del Kenya. Gran parte di questa perdita si è verificata ai tropici, soprattutto in America Latina e nell’Africa sub-sahariana. A livello globale, la perdita di foreste nelle regioni tropicali è parzialmente compensata da un aumento delle terre boscose in molte parti dell’Asia, nonché in Europa e Nord America, grazie ad attività di rimboschimento attivo e restauro del paesaggio. 10 Paesi rappresentano i due terzi dell’estensione forestale globale: di questi, solamente la Cina ha visto crescere significativamente la superficie verde tra il 1990 e il 2015, nelle altre regioni la tendenza è stabile o in declino. (Fonte: The World Bank, SDG Atlas 2018)

IL DEGRADO DEL SUOLO

Lo stato del suolo è un fattore fondamentale per la vita degli esseri viventi. Nel mondo, infatti, 2,6 miliardi di persone dipendono direttamente dall’agricoltura, ma per il 52% del terreno agricolo il suolo è almeno in parte deteriorato. Ciò comporta un impoverimento di una parte della popolazione mondiale. Il degrado del suolo sta colpendo un quinto della superficie terrestre e la vita di un miliardo di persone. Il 20% della superficie terrestre totale è stata degradata tra il 2000 e il 2015, con una conseguente perdita significativa dei servizi essenziali per gli esseri umani. Questo fenomeno è legato alle trasformazioni della copertura del suolo, alla perdita di produttività e all’alterazione dei livelli di carbonio organico nel suolo. Tutti elementi dovuti in gran parte a processi indotti dall’uomo, tra cui la desertificazione, la deforestazione, la gestione impropria del suolo, l’espansione e l’urbanizzazione delle terre coltivate. Basti pensare che siccità e desertificazione causano la perdita di 120.000 km² di terreno ogni anno (23 ettari al minuto), dove potenzialmente si potrebbero coltivare 20 milioni di tonnellate di cereali.

BIODIVERSITA’ A RISCHIO

Attualmente delle 8.300 specie di animali conosciute, circa l’8% si è estinto e il 22% è a rischio di estinzione. Questo dato è peggiorato di quasi il 10% negli ultimi 25 anni. La perdita di biodiversità globale è un fenomeno in accelerazione e ci sta avvicinando a cambiamenti sconosciuti e irreversibili degli ecosistemi terrestri. Secondo il Red List Index, che monitora oltre 20.000 specie di esseri viventi, il rischio di estinzione delle specie è peggiorato di circa il 10% negli ultimi 25 anni. Una tendenza c he ci ricorda che la biodiversità sta diminuendo più rapidamente che in qualsiasi altro momento della storia umana.

Oltre la metà delle piante e un quarto delle specie animali è sottoposto a una minaccia di forte riduzione o addirittura di estinzione. (Fonte: The World Bank, SDG Atlas 2018) L’uomo non può vivere da solo, fa parte dell’ambiente in cui è inserito e da questo trae tutto ciò di cui ha bisogno, dal cibo che mangia all’ossigeno che respira. Se l’ecosistema si degrada, la vita animale e vegetale ne patisce e ne patiamo anche noi che ne facciamo parte. Basti pensare che l’80% dell’alimentazione umana è di origine vegetale e che sono le piante ad assorbire una componente significativa di anidride carbonica. Le piante, a loro volta, hanno bisogno delle altre componenti dell’ecosistema per l’impollinazione e lo spargimento dei semi e per la fertilità del terreno su cui crescono. Tutto è collegato in un delicato ma vitale equilibrio. Nonostante questo, l’attività umana continua a erodere la salute degli ecosistemi da cui dipendono tutte le specie. Molti Paesi stanno adottando misure per conservare, ripristinare e fare un uso sostenibile delle risorse naturali. La perdita di foreste sta rallentando, la protezione delle aree chiave per la biodiversità è salita notevolmente, la vegetazione delle aree montane si è estesa e maggiori investimenti promuovono la protezione della biodiversità.

TEMI DI RICERCA A BASE DEL CONVEGNO E WORKSHOP 

Il suolo è lo strato attivo che ricopre, con una continuità interrotta solo da ghiacci, acque e rocce nude, le parti emerse della superficie terrestre e rappresenta il supporto di tutta l’attività degli esseri viventi all’interno degli ecosistemi terrestri. Esso rappresenta la “pelle delle terra” attraverso la quale avvengono gli scambi di energia e materia tra la litosfera (sottosuolo) e gli altri comparti ambientali regolati mediante emissione o ritenzione di flussi e sostanze. L’energia e la materia in esso contenute vengono trasformate, tramite un laboratorio biologico estremamente differenziato e non ancora completamente conosciuto, costituito da una grande varietà di organismi, in forme utili a sostenere la vita. Il suolo è pertanto un corpo vivente in continuo divenire, composto da sostanze inorganiche, sostanze organiche, aria ed acqua, in cui si svolgono i cicli biogeochimici necessari per il mantenimento degli esseri viventi sulla superficie del pianeta. Negli ultimi anni, pertanto, sia a livello mondiale che europeo, si è venuta gradualmente sviluppando la consapevolezza che il suolo è una risorsa naturale e che, in quanto tale, va conservata e consegnata alle future generazioni in buone condizioni; non può esservi infatti protezione dell’ambiente né sviluppo sostenibile che prescindano dalla tutela del suolo. Per questo motivo è stata dedicata una crescente attenzione al suolo a livello europeo, che prevede l’obbligo di mantenere i terreni agricoli in buone condizioni agronomiche e ambientali, e, soprattutto, nella proposta di Direttiva per la protezione del suolo (Comunicazione della Commissione Europea n. 232/2006) che riconosce la funzione ambientale dei suoli, il loro forte collegamento con le altre matrici ambientali e la necessità, a causa della loro estrema variabilità spaziale, di integrare le politiche di protezione con una forte componente locale.

Sulle considerazioni sopra esposte sono stati elaborati i seguenti temi di ricerca.
TEMA GENERALE: Stabilire un’armonia tra uomo e Natura non solo risponde a considerazioni di immediato interesse e ad altre che concernono l’esistenza dell’umanità in un prevedibile futuro, è anche un profondo valore culturale perché l’homo sapiens non può pensare di essere il padrone assoluto del pianeta o di vivervi in uno splendido isolamento, come non può disinteressarsi del mondo della vita senza perdere una parte della sua stessa umanità che nel corso dei secoli si è nutrita di immagini, fiabe, miti, poesia e canti ispirati dalle altre forme di vita. (da “Il club di Roma: una agenda per la fine del secolo di Aurelio Peccei”).

ALTRI TEMI 

  1. GEOLOGIA E STORIA DEL TERRITORIO DOVE VIVI
    Il 13 ottobre si celebra la GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DEI DISASTRI NATURALI, istituita dall’Onu (Nazioni Unite) nel 1989, nata per diffondere la conoscenza sui disastri naturali, sensibilizzare e infondere consapevolezza sull’importanza delle pratiche della prevenzione e mitigazione dei rischi al fine di ridurre le calamità naturali.

  2. IL SUOLO E’ CIBO Il più importante servizio ecosistemico è quello di approvvigionamento/supporto alla produzione alimentare.

  3. IL SUOLO E’ NATURA Il suolo è uno degli habitat più biodiversi ed uno degli ecosistemi naturali più complessi.

  4. IL SUOLO E’ SALUTE Le aree verdi contribuiscono al benessere ed alla salute delle persone.

  5. LA BIODIVERSITÀ È ESSENZIALE ALLA SOPRAVVIVENZA DELL’UOMO Il tema che proponiamo alle scuole è volto a sostenere e promuovere l’osservazione della biodiversità nel nostro quotidiano: le piante che incontriamo andando a scuola, gli insetti e la miriade di forme di vita che ci circonda e alla quale non sappiamo dare un nome. Identificare una specie è il primo passo per conoscerla. Più specie si conoscono, più si è propensi a riconoscere il valore della convivenza in armonia e in equilibrio, che è indispensabile per la salute degli ecosistemi e, di conseguenza, per la nostra stessa salute. Per identificare le specie, il web, la fotografia digitale e spazi di archiviazione sempre più potenti ci offrono strumenti straordinariamente efficaci. Fra questi, il più noto a livello globale è sicuramente iNaturalist (https://www.inaturalist.org), un social network di naturalisti, scienziati e cittadini basato sul concetto di mappatura e condivisione delle osservazioni sulla biodiversità in tutto il mondo. Con iNaturalist, creare un progetto su un dato tema e/o su uno specifico territorio è molto semplice e l’identificazione delle nostre fotografie sarà facilitata da un sistema automatico di riconoscimento e da una vasta e vivace comunità di utenti esperti.

  6. L’AGROALIMENTARE E’ TRA I BENI CULTURALI DA TUTELARE E ESPANDERE “Abbiamo il dovere di rafforzare l’immaginario italiano nel mondo, che è fatto di tante cose ed è fatto anche dal cibo, dall’agricoltura e dall’enogastronomia. E tutto ciò lo fa il sistema Nazione, e c’è bisogno di creare un nuovo immaginario italiano nel mondo recuperando le nostre tradizioni”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo al Forum Coldiretti a Roma, il 24 novembre 2022.

PROGRAMMA

ore 9.00Registrazione dei partecipanti e dei docenti iscritti per la certificazione del Corso di formazione e aggiornamento.

Ai docenti presenti sarà data in omaggio una copia del libro “DIALOGHI SUL CLIMA tra emergenza e conoscenza” a cura di Alberto Prestininzi, Centro di Ricerca Previsione Prevenzione e Controllo dei Rischi geologici – CERI, La Sapienza, Università di Roma, Ed. Rubbettino, 2022 

ore 9.30 – Convegno LA TERRA SOTTO I NOSTRI PIEDI E LE VARIAZIONI DI IERI E OGGI 
Saluti: Tommaso Navarra, presidente del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga Gianluca Cavicchioli, direttore Confagricoltura Siena 

ore 10.00 – CONOSCENZA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA PER LA CRESCITA CULTURALE DELLE NUOVE GENERAZIONI 
Alberto Prestininzi, già professore dei Rischi Geologici Dipartimento di Scienze della Terra, Università Sapienza, Roma 

ore 10.15 – CONOSCENZE ATTUALI SUI RISCHI NATURALI 
Carlo Esposito, professoreDipartimento di Scienze della Terra, Università Sapienza, Roma Interventi coordinati da Augusta Busico, giornalista 

ore 10.30 – LA BIODIVERSITÀ È ESSENZIALE ALLA SOPRAVVIVENZA DELL’UOMO 
Riccardo Guarino, professore Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche – Sezione Botanica, Università di Palermo 

ore 10.45 – L’AGROALIMENTARE E’ TRA I BENI CULTURALI DA TUTELARE E ESPANDERE 
Gianluca Cavicchioli, direttore Confagricoltura Siena e presidente Gruppo Internazionale A. Peccei Studi e ricerche sui Macroproblemi 

ore 11.00 – TECNOLOGIE PER SVILUPPO E GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE TERRITORIALI E DEL TURISMO 
Mauro Mazzei, ricercatore Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica “A. Ruberti” (IASI-CNR) 

ore 11.15 – NUOVE PROSPETTIVE PER INTERPRETARE L’EVOLUZIONE CLIMATICA DEL PIANETA 
Roberto Madrigali, meteorologo-ricercatore 

ore 11.30 – CLIMA AGRICOLTURA AMBIENTE 
Luigi Mariani, professore di Agronomia e Coltivazioni erbacee – Dicatam – Università degli Studi di Brescia 

ore 11.45 – ESPLORAZIONI TRA MITO E REALTA’ “TABYAYABYUM 2023” 
dall’Abruzzo al Nepal per studiare il DNA antico dei popoli d’Himalaya.
Davide Peluzzi, esploratore e presidente Associazione Explora Nunaat International 

ore 12.00 – Presentazione delle ricerche e dei lavori degli studenti partecipanti al Bando di Concorso Macroproblemi per l’anno scolastico 2022/2023: Italia, Turchia, Australia 

PREMIAZIONE DEGLI STUDENTI E DELLE SCUOLE PARTECIPANTI

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