La lince è stata scelta come emblema del portale “Universal Geographic”. Rappresenta lo spirito della libera indagine moderna che si basa su una schietta informazione non dogmatica. La lince sin dall’antichità rappresenta un importantissimo “animale totemico”.
Si muove con passo felpato su nevi perenni, osserva, esplora, fiuta il pericolo e sa attendere, la vista acuta unita ad un istinto geniale: stiamo parlando della Lince, la cui presenza in Italia e nel Parco Nazionale dell’Abruzzo è oramai stata comprovata.
La presenza della Lince, sia passata che recente, è ormai certissima in Abruzzo, ma assai probabile anche in molte altre regioni: attualmente esistono prove molteplici, sicure e concordanti dell’esistenza della Lince nel Parco Nazionale d’Abruzzo, dove la sua consistenza viene stimata a 2-3 coppie, mentre indizi significativi emergono da altre zone dell’Appennino centrale, e in parte meridionale.
L’etimologia della parola Lynx è molto antica e deriva dal termine protoindoeuropeo lewk, che significa “chiaro”, “luminoso”, in riferimento sia alla capacità della specie di vedere al buio che alla brillantezza dei suoi occhi, se illuminati. Il termine è poi divenuto lúnx (λύγξ) nell’antica Grecia, modificato poi dal latino in lynx. Nel parlato comune, “avere l’occhio di lince” significa essere dotati di una vista molto acuta.
Anche la costellazione della Lince sarebbe stata chiamata così da Hevelius nel XVII secolo perché bisogna essere dotati della vista di una lince per individuare un raggruppamento di stelle così poco luminose.
La prima descrizione della lince eurasiatica si deve a Plinio il Vecchio, che la chiamò chama e non esitò a paragonarla al lupo: “effigie lupi, pardorum maculis”.
La lince è stata scelta come emblema del portale “Universal Geographic”. Rappresenta lo spirito della libera indagine moderna che si basa su una schietta informazione non dogmatica. La lince sin dall’antichità rappresenta un importantissimo “animale totemico”. Dotata di una incredibile vista, nel corso dei secoli, la lince ha dato luogo a diverse leggende. Molti popoli credevano, infatti, che essa potesse vedere oltre le montagne e i mari. Il suo sguardo è la incessante vigilanza di Dio sugli uomini… uno “spirito superiore”, detentore della Conoscenza. La lince è tra i più antichi simboli e allo stesso tempo “misteri” che affascinano l’immaginario umano. La lince è un animale veloce, silenzioso e mistico. È la capacità di vivere al di là dei limiti e di superare le barriere imposte dalla normalità.
Perché scegliere la lince come simbolo di Universal Geographic?
Tra le pieghe a volte sinuose e altre volte verticali dei Monti della Laga e del Gran Sasso, la presenza selvaggia della lince ci induce ad avvicinarci sempre più alla conoscenza del territorio e dei suoi habitat.
Con lo stesso sguardo aguzzo, attento e perseverante della lince che riesce a vedere oltre, l’invisibile, Gran Sasso Laga TV indaga e racconta: dalle storie irripetibili degli uomini dimenticati che hanno contribuito a rendere unico il territorio del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, alla natura incontaminata e ricca di biodiversità (dal mare alle montagne) che ha creato in modo inconfutabile la Bellezza di questo “angolo di Paradiso”.
Veder Lontano, andare Lontano, con il linguaggio silenzioso ed arcaico delle “cose” degli uomini e degli animali, con i colori primordiali della Madre Terra.
Abbiamo scelto il simbolo della lince, per dare voce al vento, alle montagne, alle valli, ai fiumi e al mare… esploratori di conoscenza. Davide Peluzzi
La lince, infatti, ha ispirandoci gli illustri nomi appartenenti alla prestigiosa Accademia dei Lincei che scelsero questo nobile animale come simbolo detentore della Conoscenza: da Galileo (scienziato) a Quintino Sella (alpinista, politico e fondatore del CAI Nazionale), da Righi (fisico) e Pacinotti (patriota e politico) a Fermi (scienziato), da Pasteur e Einstein (scienziati), da Mommsen (storico) a Benedetto Croce (filosofo e storico) e Gentile (storico).